HEMEL

FLEWID DIGITAL

Photography Paolo Cenciarelli
Styling Emi Marchionni
Interview Stefano Mastropaolo
Grooming Alessandro Jubert @SimoneBelliAcademy

Nel momento in cui ci troviamo ancora, qui in Italia, non è possibile ballare. Per te che sei prima di tutto un giovane e soprattutto un dj e producer, com’è stato affrontare questo periodo che sembra uscito da un romanzo dispotico?

Inizialmente il primo lockdown mi ha dato la possibilità di lavorare tanto sulle mie future produzioni, quindi gli stimoli non sono mancati. Adesso la situazione, specialmente in Italia, a mio parere sta diventando inverosimile. Servono soluzioni e chiarezza sul futuro del mondo della musica, altrimenti si rischia il collasso.

Flewid è un incubatore di talenti che conducono la propria ricerca nei terreni della moda, della fotografia e dellarte, senza temere di oltrepassare i confini. Tu con le tue produzioni quali confini vuoi superare?

Il mio obiettivo è esattamente quello di oltrepassare i confini. Non voglio pormi limiti, mi piace questo mondo perché dà la possibilità di conoscere sempre persone nuove, consentendo di mettersi alla prova in ambienti sempre diversi.

Guardando un po’ alla storia del mondo del clubbing e dei dj, chi è che ti ha avvicinato alla consolle e alla voglia di produrre musica? 

Sono da sempre un grande fan, per il modo che ha di interpretare la musica nei suoi live da club, di Gregor Salto, dj olandese incredibile, coinvolgente, la cui musica è un misto tra house e tribal house, caratterizzata da un sound che riesce a far ballare chiunque. I suoi pezzi, infatti, sono sempre molto presenti nei miei set. 

Per quanto riguarda le produzioni, ammiro molto lo spirito d’adattamento di Diplo, un produttore internazionale che collabora con i più grandi musicisti del mondo. Riesce a creare hit dance una diversa dall’altra passando da un genere a un altro con una semplicità incredibile.

La tua generazione crede nel superamento del binarismo delle identità e del genere per creare una comunità sempre più vasta. Tu pensi di seguire questo tipo di visione con la tua musica?

Io credo che la musica sia da sempre un punto d’incontro tra generi e tra generazioni differenti e penso che con il tempo questa cosa tenderà ad amplificarsi sempre di più lasciando al passato vecchi principi di cattivo gusto.

Il mondo della musica e quello della moda hanno sempre dialogato, ora più che mai. Qual è il tuo stile quando sei in consolle? Cerco sempre di avere uno stile tutto mio in consolle, sono sempre alla ricerca di t-shirt o scarpe particolari, che nessuno indossa. Mi piace vestirmi diverso dalla serata precedente, la mia filosofia è “never serious always professional”.

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